I Capelli nella Storia

Da sempre ai capelli è stata rivolta una particolare attenzione.
Anche oggi costituiscono un corredo prezioso. Accanto al dermatologo un operatore tricologico e il tecnico della microscopia per affrontare tutte le problematiche in maniera esaustiva

 

Nell’uomo la capigliatura si forma dopo la perdita della lanugine fetale, quale pelo permanente. Fenomeno puramente umano, le sue differenze sono tanto notevoli, da poter servire come base per la suddivisione del genere umano secondo gruppi.

 

Se ciò è materia per l’antropologo, le immagini pittoriche e scultoree del passato sono uno straordinario campionario di eccellenze, peculiarità e tradizione per quanto afferente alla capigliatura. Le parole degli storici ed i versi dei letterati ben presto esaltano le acconciature, cura costante dell’uomo e della donna sin dall’età neolitica, testimoniata dal ritrovamento di pettini d’osso negli scavi archeologici.

 

Talvolta raccolti in elaborate architetture, destinate a sciogliersi come l’incantesimo di una nevicata al tocco di un incontro amoroso, i capelli, in ogni tempo ed a qualsiasi latitudine, sono di grande impatto espressivo. Capelli che risplendono di festa nelle cerimonie allestite per segnare le tappe della vita: presso i Masai allorché vengono tagliati i teneri capelli al bimbo in occasione dell’attribuzione del nome; nell’India Centrale al momento dello svezzamento; fra i Santal del Bangladesh recisi, gettati in acqua nel rito di “purificazione dalla nascita”.

 

L’etnia Himba della Namibia riconosce alla capigliatura una simbologia complessa per indicare le varie età e la maturazione sessuale di uomini e donne. E metafora del distacco appare la chioma della vedova indiana, recisa e gettata sulla tomba del marito, nella separazione.

 

I Mesopotamici ed i Fenici usavano piegare i capelli in ondulazioni orizzontali, laddove la barba subiva un’ondulazione verticale. Le signore amavano raccogliere le ciocche in acconciature complicate, sormontate da diademi preziosi. Grande attenzione per il capo anche fra gli Egizi, che, tuttavia, lo rasavano, per poi coprirlo con il klaft, rettangolo di stoffa spesso a righe, lasciato ricadere ai lati del viso. Parrucche adorne di nastri e cerchi per le donne.

 

Alle Ebree, dopo l’esodo dall’Egitto, Mosè vietò l’acconciatura alla maniera egizia. Nessun divieto subirono mai le Etrusche, ricciolute sulla fronte, boccoli laterali, trecce di vincente malìa sulla nuca. Un cenno sulla simbologia della capigliatura non può tacere del biblico Sansone, uomo di Dio che traduceva nella lunghezza della chioma il lessico devoto di un’anima votata a Yawè, da cui traeva forza invincibile. Più forte di chi? Di che cosa? Di tutto, a patto che esibisse i lunghi capelli, sigillo di castità.

 

Anche oggi, nella società moderna attenta all’immagine, i capelli costituiscono un corredo prezioso. Nella calvizie comune oltre all’ereditarietà sono coinvolti altri fattori difficili da quantificare, come lo stress, l’alimentazione e lo stile di vita. La caduta dei capelli, per alcuni individui, ha un impatto considerevole sulla qualità della vita quotidiana.

 

Questi soggetti tendono, pian piano, a perdere la stima di se stessi, con ripercussioni anche sul rendimento lavorativo, ad avere problemi nelle relazioni, soprattutto con l’altro sesso, ad evitare certe situazioni sociali, fino ad arrivare, a volte, all’isolamento.

 

La fissazione rispetto allo stato dei propri capelli può portarli a guardarsi spesso allo specchio, a rimuginare sullo stato attuale delle cose, ad ammucchiare e contare i capelli caduti, accentuando ancor più le dinamiche sopra menzionate. I fattori responsabili della caduta dei capelli sono vari: malattie del cuoio capelluto, malattie infettive, disordini ormonali, anemie ferro prive, deficit nutritivo, assunzione di farmaci, stress, ecc. È una problematica a cui la ricerca dermatologica è molto attenta. Esami di laboratorio e tecniche strumentali sofisticate sono un valido supporto per valutare le condizioni di salute del cuoio capelluto.

 

Nuovi farmaci vengono testati senza soluzione di continuità per la cura e la bellezza dei capelli. Recenti studi scientifici hanno dimostrato le potenzialità terapeutiche del Prp (Plasma arricchito di piastrine).

 

Il mondo della tricologia, in questi ultimi anni, è enormemente cambiato. Il dermatologo necessita sempre più di figure professionali come quella dell’operatore tricologico e del tecnico della microscopia per poter affrontare al meglio ed in maniera esaustiva tutte le problematiche, che ruotano attorno al mondo dei capelli. L’attività, svolta dalla figura del tricoestetico, abbraccia tutti gli aspetti estetici legati allo stelo ed al cuoio capelluto, mentre il tecnico della microscopia coadiuva il dermatologo, attraverso un’indagine strumentale, per una diagnosi tricologica sempre più mirata.